Link building: quali sono gli errori da non fare?

Tra le principali strategie di SEO offsite non si può non citare il link building, ovvero l’’attività di ottenere link in ingresso, che puntano al tuo sito web aziendale e permettono di migliorarne il posizionamento. Proprio i backlink sono uno dei principali fattori di ranking per Google e i motori di ricerca, a patto di non voler manipolare il Page Rank, cadendo così in penalizzazioni.

Fare link building è un’attività delicata e da studiare in ogni dettaglio per evitare penalizzazioni e danni al sito, dato che Google deve percepire i link come spontanei e legati alla qualità dei contenuti pubblicati. Eppure, nella maggior parte dei casi è importante procurarsi i link grazie ad attività mirate, stando ben attenti a non commettere questi 5 errori.

1. Comprare backlink per l’attività di link building

Pochi lo sanno, ma Google vieta l’acquisto di link e in particolare da quei siti che promettono di avere centinaia di link a prezzi irrisori, dato che il motore di ricerca li considera come spam per il loro basso valore. Inoltre, comprare link porta alla penalizzazione del sito.

2. Fare link building con link di bassa qualità

Ci sono tanti siti di comunicati stampa, article marketing e directory da cui è possibile ottenere link verso il proprio sito, dato che basta registrarsi sul portale e inserire il proprio contenuto. Eppure, il mio consiglio è lavorare sulla qualità dei link piuttosto che sulla quantità. Ricorda, più è facile ottenere il link e minore sarà il suo valore, inoltre è importante usare le directory solo del proprio settore e se hanno una buona authority o, ancora, se l’inserimento del link è soggetto ad approvazione manuale.

3. Sovraottimizzare le anchor text

Un ulteriore elemento a cui è importante prestare attenzione sono le anchor text, dato che dall’introduzione di Google Penguin quelle troppo ottimizzate vengono penalizzate dai motori di ricerca. In questo caso è importante evitare troppe anchor text a chiave secca, ovvero contenenti le keyword ed è meglio puntare sulle keyword branded, che puntano alla homepage.

4. Utilizzare gli scambi di link

Un’altra attività a grande rischio di penalizzazione è lo scambio di link, oppure gli schemi di link e le PBN (Private Blog Network). Si tratta, infatti, di tecniche di link building artificiali, che Google ha imparato a riconoscere e puntire.

5. Non usare i link NOFOLLOW

I link nofollow, pur non essendo utili ai fini del posizionamento, sono tenuti in considerazione dai motori di ricerca e un profilo di backlink sano e naturale deve prevedere anche questa tipologia di link, che fungono da social signal per Google.

In conclusione, questi sono i quattro errori più frequenti che chi si occupa di link building rischia di commettere lavorando online, sia consapevolmente sia inconsapevolmente. E tu, quali portali usi per la tua attività di link building? Con quali risultati? Raccontalo nei commenti!

Abbiamo visto 5 errori che devi evitare nella tua strategia di link building. Se hai domande ti aspetto nei commenti!