Chi lavora nell’ambito del digital marketing conosce molto bene il termine customer journey, ma forse non sa che esiste anche il concetto di search journey, fondamentale la SEO e per il motore di ricerca e che riguarda le intenzioni degli utenti e l’approccio alla ricerca su Google.

Ogni utente con il suo comportamento diventa giudice di qualità per il contenuto posizionato in SERP: pensiamo al click sul link o all’abbandono della pagina per fare una nuova ricerca. Si tratta di segnali che il motore analizza e considera per creare il posizionamento Google e per questo difficilmente un contenuto pessimo potrà raggiungere la Top 10 e si deve affidare l’attività di content marketing a specialisti.

L’analisi del search behaviour

Chi lavora al search journey deve anche analizzare il search behaviour, per comprendere il contesto in cui il contenuto si inserisce e analizzare l’intero search intent dell’utente. Il search behaviour, ovvero il comportamento nel processo di ricerca, riflette le priorità dell’utente e per questo quando si fa SEO è importante partire da bisogni della persona e presentare il prodotto e servizio come la soluzione ideale.

L’importanza di offrire i migliori contenuti

Nella SEO ha successo chi offre i contenuti migliori e parte da un piano editoriale efficace che intercetti le persone. Il contenuto vincente è orientato alla offerta e risponde alle domande dell’utente e cliente ideale oltre a seguire tendenze stagionali. Conoscere il cliente e lavorare al targeting sgnifica creare una pagina web di qualità, che si posiziona sulla prima pagina di Google.

Proprio Google usa la search journey per proporre all’utente i diversi contenuti e lavora con un sistema di statistiche che gli permettono di sapere cosa cerchiamo, come lo facciamo e quando troviamo o non troviamo la soluzione a un problema.

Tutti gli utenti interagiscono con una casella di ricerca e lo studio del search journey degli utenti permette a Google di perfezionare il funzionamento del motore di ricerca. In particolare Google sa:

  • Quando vogliamo qualcosa;
  • Quale risultato è adeguato al nostro search intent;
  • Cosa cerchiamo di nuovo perché insoddisfatti;
  • Quante volte l’algoritmo non interpreta correttamente la quey.

Come si può vedere si tratta davvero di molte informazioni che Google ottiene a partire dalla barra di ricerca e analizzando il comportamento dell’utente che, con i suoi comportamenti online, dice al motore di ricerca come lavorare e migliorarsi nel tempo.

Per questo la SEO non è mai un’attività improvvisata e nasce dalla conoscenza e preparazione tecnica del professionista: se anche tu vuoi lavorare con i contenuti e migliorare il posizionamento del tuo sito web contattami per maggiori informazioni!