Troppo spesso in azienda si dà troppa attenzione alle Vanity Metrics nella SEO: ecco perché è importante non dare loro un peso eccessivo e cosa tenere in considerazione nello sviluppo della strategia.
Immagina di pubblicare due articoli del blog e vedere che uno appare 1500 volte nelle ricerche su Google e l’altro 850 volte, potrebbe apparire subito chiaro quale sia il migliore. Ma non è così.
Vediamo quindi quali sono le metriche davvero interessanti e a cui prestare attenzione nello sviluppo di una strategia SEO.
Per ottenere dati di traffico e ranking gratuiti si possono utilizzare tool come Ahref o, se si preferisce una soluzione a pagamento, Keywords Everywhere (un’estensione di Google) che utilizziamo per il mercato inglese. Per analizzare i backlink consiglio, invece, il tool Majestic .
In alternativa mi fa piacere segnalarvi WhatsMySerp.
Si tratta di una soluzione scaricata già da 2000 persone e con recensioni positive, pertanto sicuramente da consigliare.
Le metriche davvero importanti per chi fa SEO

1. Il volume di ricerca
A differenza delle Vanity Metrics, questo dato indica il numero di ricerche online per una determinata keyword in un determinato periodo di tempo e viene usato per capire la popolarità di una determinata keyword nel predire il possibile traffico della pagina ottimizzata.
Chi fa web marketing è solito utilizzare questa metrica per decidere su quali keyword ottimizzare le diverse pagine del sito pensando che a un alto volume di ricerca corrisponde un maggiore numero di click, ma non è così.
Il volume di ricerca è un dato ben diverso dai click e non sempre serve cliccare sul risultato in SERP per ottenere l’informazione desiderata, soprattutto per chi si trova nella prima posizione.
Il caso: la frase “how much is the Nintendo Switch” ha un volume mensile di ricerca di 5.500 negli USA ma solo il 38% clicca sul risultato, dato che Google propone già al visitatore una featured snippet con le risposte alla domanda digitata nel browser.
In breve: basare il targeting delle parole chiave solo sul volume di ricerca elevato può sembrare allettante ma va sempre analizzato il contesto e il valore del potenziale traffico.
In Comunicare Social Media consigliamo di guardare al traffico potenziale puntando a keyword ad alto traffico piuttosto che ad alto volume di ricerca, analizzando la SERP di Google.
2. Numero di keyword organiche
Questo dato indica per quante keyword non a pagamento il sito è posizionato online e è sbagliato impressionare i clienti indicando il numero di keyword su Google, se il traffico potenziale è pari a zero. Ad esempio una pagina può trovarsi posizionata per 50 keyword nella 5 pagina Google e non ricevere alcun traffico organico.
“Il posizionamento della keyword nel ranking conta più della quantità dikeyword posizionate.”
Il suggerimento? Guardare la distribuzione delle keyword organiche: le ricerche mostrano che i primi 3 risultati nella SERP ottengono il 60% dei click, per cui bisogna lavorare sulle keyword dalla 4 alla 10 posizione per spingerle nei primi tre risultati su Google. Solo così il traffico potrà crescere davvero.
3. Numero totale dei backlink
Se si hanno 5 backlink e il principale competitor 5000 sarà improbabile superarlo nel breve periodo ma è sbagliato anche puntare solo ad aumentare il numero dei backlink, una metrica insignificante se non si considera la domain authority o il domain rating. (scopri di più qui)
“I backlink, da soli, non aumentano il posizionamento sui motori diricerca.”
Il consiglio è focalizzarsi sulla qualità, la rilevanza e la differenziazione dei backlink:
- Qualità: un link da una pagina con un’alta authority conta più di un link da una pagina con una bassa authority. Oggi l’authority del sito va misurata con metriche come l’URL rating o UR.
- Rilevanza: i backlink da siti simili hanno maggior valore dato che il motore di ricerca valuta il contenuto delle pagine
- Differenziazione: molti backlink dallo stesso dominio o pagina web sono sospetti agli occhi dei motori di ricerca
L’obiettivo è lavorare sul numero di backlink per sito fino a raggiungere al minimo 50 backlink da 20 siti web diversi.
“Chi fa link building deve focalizzarsi sul numero di siti da cuiarrivano i backlink ed aumentarli nel tempo.”

Conclusioni
Raramente le Vanity Metrics nella SEO sono un buon indicatore della salute del sito e del suo posizionamento agli occhi dei motori di ricerca, è sempre necessario andare in profondità. Quelle riportate sopra sono solo alcune delle metriche che il buon SEO deve tenere in considerazione per monitorare i risultati, tracciare le prestazione e prevedere il successo futuro del sito e gli step per raggiungerlo.
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